Micio è un animale molto pulito. Passa ore e ore a lavarsi con la sua linguetta, con calma e rilassante lentezza. A volte però, questo gesto è troppo insistente e duraturo. E non si tratta più di semplice pulizia ma di un modo per contrastare un fastidioso prurito. Infatti, quando ha prurito, il gatto sembra lavarsi in modo molto più accurato del solito. Fa, in pratica, lo stesso gesto in continuazione, leccandosi e strofinando le zampe sulle zone incriminate. Non a caso, aumenta anche la frequenza della sua toelettatura e sembra mosso da un atteggiamento quasi compulsivo. Tanto che, a volte, a causa della sua linguetta ruvida, si provoca piccole escoriazioni, lesioni e perdita di pelo.
Perché il gatto avverte prurito?
Le cause principali del prurito nel gatto, sono molte. Le più frequenti sono di certo legate a malattie parassitarie e a dermatiti. Tra le prima sicuramente le pulci sono le più ricorrenti, soprattutto con l’arrivo dell’estate e l’aumento della temperatura ambientale; le dermatiti invece possono essere causate da reazioni allergiche agli alimenti, ad acari o per il morso delle pulci (il gatto è allergico alla sua saliva). Il tutto senza dimenticare che il gatto è molto emotivo e, dunque, può arrivare a leccarsi con esagerazione anche per un disagio di tipo ansiogeno.
Spesso il prurito nei gatti non è causato solo da un agente patogeno. Vi possono essere una serie di concause, tutte con la stessa sintomatologia. È questo il motivo per cui la diagnosi non è semplice e immediata. Orientativamente il prurito concentrato sulla parte posteriore del corpo (addome, dorso, zona lombare) sono frequentemente causate dal morso della pulce. Altre malattie invece sono causa di prurito a livello di testa, collo e orecchie.
Che fare?
Tutte le problematiche che causano il prurito nei gatti, vanno curate con i farmaci appositi. Esistono a onor del vero anche validi rimedi naturali per alleviare il prurito nei gatti ed alcuni funzionano anche come prevenzione di eventuali problemi. Importante è il confronto con il veterinario di fiducia che potrà consigliare l’iter terapeutico migliore. Una volta individuata la causa del prurito, infatti, è possibile iniziare il trattamento adatto.
Le terapie idonee
In caso di pulci, la prescrizione è quella di un trattamento specifico (collare, pipette, sostanze repellenti) che possa rimuovere il problema al più presto possibile. Allontanate le pulci, nel giro di breve il gatto tornerà alla sua normalità. Se invece la causa del prurito è legata ad allergie, il trattamento prescritto potrebbe basarsi su creme di antibiotici da applicare locamente o, un ciclo di pasticche e punture di antinfiammatori (cortisone). Infine se il prurito nel gatto è collegato ad un’allergia di tipo alimentare, sarà opportuno variare la dieta dell’amico a quattro zampe aggiungendo acidi grassi o altri integratori per aiutare a idratare la sua cute.
Poche gocce di olio di Neem messe tra le scapole del gatto, ripetendo l’azione una o due volte al mese, saranno sufficienti per proteggere il felino dai parassiti. Una goccia dentro l’orecchio, che poi deve essere massaggiata per evitare il senso di fastidio dell’olio dentro il condotto auricolare, sarà di aiuto invece sia a tenere lontani i parassiti, sia a eliminare eventuale sporcizia.
Attenzione all’alimentazione
Tra le sostanze potenzialmente allergeniche figurano le proteine di origine vegetale o animale. La reazione allergica di Micio che si manifesta anche con un intenso prurito non dipende dalla quantità del componente in questione e, dunque, del cibo ingerito. È la sua semplice presenza, infatti, anche in quantitativi minimi, a scatenare la reazione. Che fare? Prima di tutto introdurre nella dieta alimenti (secchi o umidi) ipoallergenici con proteine idrolizzate a basso peso molecolare, che contengano sostanze e nutrienti in grado di rinforzare l’effetto barriera della cute e acidi grassi per contribuire a mantenere l’integrità del sistema digestivo e della pelle.
Soluzioni spray
Tra i rimedi più efficaci per contrastare il prurito nei gatti trova posto anche l’uso di appositi spray cutanei da indirizzare sulle zone di trattamento. Le sostanze che li caratterizzano sono in grado di alleviare il fastidio anche piuttosto istantaneamente e idratare la cute in modo da ridurre il prurito. Mano mano il bisogno di grattarsi scemerà, permettendo a ferite, tagli e lesioni di guarire più rapidamente. Spesso nella formula viene introdotto un gusto appositamente amaro che scoraggerà il gatto a leccarlo.
Collari antistress
A volte il prurito può essere sintomo anche di un disagio emotivo. Il gatto non è un animale molto disponibile ai cambiamenti che tende a vivere con ansia. Anche spostare un piccolo mobile o la sua ciotola dell’acqua possono un po’ destabilizzare la sua tranquillità. Fargli indossare un collare “antistress” potrebbe essere una soluzione interessate. Imbibito di oli essenziali dalle proprietà rilassanti (come quello di lavanda), che si diffondono nell’aria circostante consentendo a Micio un senso di serenità.